Mal di schiena: una sfida crescente per i fisioterapisti

mal di schiena osteopata

L’incidenza del mal di schiena è in continua crescita

I disturbi legati all’apparato muscolo-scheletrico e in particolare il mal di schiena sono una delle principali cause di disabilità a livello mondiale, causando disagi così gravi da dover costringere chi ne soffre a rinunciare alle attività quotidiane. In Italia, a causa del mal di schiena, un italiano su tre si assenta dal lavoro ogni anno a causa di questo disturbo. Secondo i dati Istat, oltre 8,6 milioni di persone soffrono di difficoltà motorie, di cui 3,4 milioni in forma grave. Tuttavia, il mal di schiena resta uno dei disturbi più sottovalutati e trascurati, con ben 4,5 milioni di italiani che rinunciano a curarsi.

Su scala mondiale, si stima che nel 2050 saranno 843 milioni le persone che soffriranno di mal di schiena, più di 200 milioni in più rispetto al 2020. Attualmente, circa il 10% della popolazione mondiale è affetto da questo disturbo, e le previsioni indicano un progressivo peggioramento. Infatti, un recente studio pubblicato su Lancet (Vol. 403, 2024) offre uno spunto di riflessione sulle implicazioni future del mal di schiena, una patologia in forte crescita. Lo studio, intitolato “Burden of disease scenarios for 204 countries and territories 2022-2050”, prevede che nel 2050 il mal di schiena passerà dall’ottavo al settimo posto nella classifica delle cause di disabilità a livello globale.

mal di schiena

8 settembre: la giornata mondiale della fisioterapia

Dal 1996, l’8 settembre è la Giornata Mondiale della Fisioterapia, istituita per celebrare l’importanza nel ruolo di queste figure professionali per il sollievo dal dolore muscolo-scheletrico. Invecchiamento della popolazione e aumento del numero di persone che convivono con malattie croniche sono sfide che i fisioterapisti di tutto il mondo si troveranno ad affrontare sempre di più d’ora in poi.

In Italia, la campagna di comunicazione “Il movimento che non si ferma”, promossa dalla Federazione Nazionale Ordini Fisioterapisti (Fnofi), smuove la sensibilità collettiva e rimanda alla responsabilità livello nazionale oltre che personale. In particolare, l’associazione rimarca la necessità di servizi più vicini e accessibili alle persone, a tutela del loro movimento e della loro indipendenza futura, contribuendo a un sistema salute più sostenibile.

Linee guida per il trattamento del mal di schiena cronico

Una delle principali sfide per i professionisti del dolore è quella di facilitare l’identificazione e l’accesso a interventi efficaci non farmacologici, al fine di allontanarsi da opzioni sanitarie dannose e poco efficaci a lungo termine, come gli oppioidi.

Pochi mesi fa l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato nuove linee guida per gli interventi non chirurgici relativi al mal di schiena cronico, sia nei giovani adulti che nelle persone più anziane.

Le linee guida dell’OMS raccomandano interventi non chirurgici che includano:

  • Programmi educativi di conoscenza delle patologie e come prevenirle
  • Programmi di esercizi per migliorare la mobilità
  • Terapie fisiche, come la terapia manipolativa spinale e il massaggio
  • Terapie psicologiche, come la terapia cognitivo comportamentale
  • Farmaci antinfiammatori non steroidei per ridurre l’infiammazione

In questo contesto, la figura del fisioterapista, così come quella di altri professionisti come massoterapisti, osteopati e chiropratici, diventa cruciale per aiutare chi soffre di mal di schiena a ritrovare mobilità e aumentare la propria qualità della vita. La ricerca nel campo del sollievo dal dolore tramite soluzioni senza farmaci è in espansione, in quanto offre delle alternative a basso costo e con pochi effetti collaterali. L’OMS, infatti, sconsiglia alcuni approcci piuttosto diffusi che però non hanno dimostrato benefici evidenti per il mal di schiena cronico, o addirittura si sono dimostrati dannosi. Tra questi:

  • Tutori, cinture e supporti lombari, che limitano il movimento naturale.
  • Terapie fisiche come le trazioni, che implicano tirare una parte del corpo.
  • Antidolorifici oppioidi, che possono portare a sovradosaggio e dipendenza.

Prevenzione e cura: una responsabilità condivisa

Mentre il mal di schiena diventa una sfida sempre più difficile da affrontare, è essenziale promuovere un approccio preventivo, incoraggiando il movimento e le cure fisioterapiche regolari, oltre che uno stile di vita che metta al primo posto la salute a lungo termine del proprio apparato muscolo-scheletrico.

 

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